Corso

 

Scuola del Design_Politecnico di Milano
Corso di Laurea Magistrale in Design
LABORATORIO SINTESI FINALE

AUTOPRODUZIONI RELOADED
Nuovi modelli di connessione tra design produzione distribuita e fabbricazione avanzata

Proff. Venanzio Arquilla / Stefano Maffei / Barbara Parini
Cultori della materia: Patrizia Bolzan / Alessandra Carosi / Carolina Chini / Paolo Liaci / Marcello Pirovano
Con la partecipazione di Andrea Gianni (Subalterno1)

Anno Accademico 2013/2014

PROGRAMMA GENERALE DEL CORSO

Il corso prende in esame i cambiamenti nella struttura dei mercati, le forme emergenti di produzione-distribuzione e le conseguenti modificazioni degli approcci disciplinari al progetto impongono una presa di coscienza dei fenomeni di innovazione design driven più avanzati.
Partendo dalla definizione di Andrea Branzi del design come professione di massa, il corso cercherà di delineare quelli che sono gli scenari emergenti (autoproduzione, DIY, digital fabrication, fabbricazione avanzata, fabbing, critical design, crowdsourcing…) accompagnandoli con il tentativo di sviluppare una visione critica socio-tecnica in grado di produrre un’esperienza progettuale inedita.
Questo approccio verrà poi approfondito attraverso visioni, esperienze e casi che attivino possibili percorsi di ricerca per il progetto finale del laboratorio.
Lo scopo finale del corso è quello della maturazione di una visione critica e dell’abilitazione di competenze sul fronte degli aspetti avanzati della ricerca e del progetto contemporaneo, applicati quindi ad un intero ciclo progettuale: dall’ idea alla realizzazione concreta di un prototipo-pezzo unico.
La prospettiva è quella del designer-impresa ovvero della produzione dell’intera sequenza delle attività che portano alla materializzazione dell’oggetto comprendendo anche la parte di produzione-riproduzione (con tecniche di fabbricazione digitale avanzata) e la parte di vendita-commercializzazione.
Per fare questo il corso introdurrà alcuni scenari teorico-operativi raccontati sia attraverso una serie di lezioni teoriche introduttive, una esemplificazione costante realizzata attraverso la presentazione di numerosi casi studio e un ricco calendario con la presenza costante settimanale di ospiti che portano esperienze ed evidenze dirette che descrivono in maniera semplice e approfondita lo scenario del cambiamento fenomenologico attuale.
Per fare ciò il LSF partirà da un primo seminario introduttivo (prime due giornate dl lab) in cui, oltre al programma complessivo e all’ organizzazione dell’aula e delle attività, introdurrà alcuni concetti base:

1. Non esiste più (solamente) la produzione di una volta

ovvero non esiste più solamente la produzione di massa di prodotti e servizi (si sta parlando ovviamente di beni finali e non di beni intermedi che hanno una logica di diffusione totalmente differente per ambito d’uso e specificità strutturale) di cui spesso si parla quando si parla di design (in italia si fa riferimento a questo campo con la definizione non comparabile (a cosa?) e meno estensiva di disegno industriale);
2. Non esistono più (solamente) i prodotti di una volta

sempre di più il campo dell’esperienza umana quotidiana si sta popolando di oggetti interattivi e/o complessi con natura e struttura materiale e/o immateriale (tecnologie software, smartphone, servizi, piattaforme di comunicazione….);

3. Non esistono più (solamente) le industrie di una volta

il cambiamento della produzione industriale è strettamente collegato al cambiamento nella natura dell’impresa contemporanea; la struttura media dell’impresa italiana si è progressivamente attestata su una dominanza di piccole e piccolissime imprese (oltre il 90%); queste imprese, estremamente vivaci dal punto di vista della ricerca progettuale e dell’offerta di prodotti sono altresì spesso molto carenti dal punto di vista dell’organizzazione e gestione dei processi aziendali e non hanno una specifica cultura riguardante la valorizzazione e la tutela della loro offerta;

4. Non esistono più i processi (solamente) progettual-produttivi di una volta

quando si parla di design spesso (ed erroneamente…) si fa riferimento solamente ad artefatti materiali classici (oggetti); il campo del design (e di conseguenza della protezione della proprietà intellettuale) si è invece enormemente ampliato, andando a intersecare un campo importante come quello delle tecnologie software; anche qui l’influenza dei modelli open source, proprietari e non, ha modificato lo scenario dell’innovazione creando di fatto le basi per modelli di proprietà intellettuale non esclusivi o collettivi;

5. Non esistono più (solamente) i mercati di una volta

spesso si fa riferimento al mercato come se fosse un unico grande e omogeneo istituto sociale; in realtà oggigiorno è più interessante parlare di mercati in funzione di quelle che sono le rinnovate e complesse dimensioni che questa parola può assumere; in particolare i mercati a coda lunga;

6. Non esistono più (solamente) i designer di una volta

(la nascita dei modelli di open innovation e di peer production)
il progetto di artefatti complessi o il cambiamento dei processi di produzione (network lunghi, outsourcing, economie di scopo) hanno generato un aumento della complessità progettuale che vede sempre più l’atto creativo come il risultato di un processo interattivo complesso in cui l’attribuzione della proprietà e dei conseguenti diritti di godimento di questo processo sarà via via sempre più difficile;

7. Non esiste più (solamente) la creatività di una volta

in questo mondo complesso sta emergendo una nuova forma di creatività estremamente sperimentale che unisce il tinkering e con il DIY (Do It Yourself) cambiando la logica e le capabilities del designer.
A partire dall’ assunzione di consapevolezza dello studente riguardo il cambiamento sistemico contemporaneo il LSF inizierà l’attività analitico-progettuale promuovendo in maniera forte un atteggiamento progettuale pragmatico che cercherà di spingere gli studenti a passare da una visione renderistica a un approccio concreto hands on.
Il LSF propone infatti agli studenti di divenire degli autoproduttori di prodotti, che sappiano però disegnare e organizzare tutto ciò che sta attorno al prodotto.

3 pensieri su “Corso

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