Posts Tagged ‘Servizi alla persona’

Italian Valley

mercoledì, maggio 5th, 2010

Italian Valley è un nuovo sito (è attivo dai primi giorni di maggio) realizzato dalla rivista Wired con la collaborazione ed il patrocinio del Ministero della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione. Questa iniziativa è nata nell’ambito della partecipazione dell’Italia all’Expo di Shangai 2010, il cui titolo è “Better City, better life”. Si tratta di una raccolta selezionata di progetti innovativi riguardanti diversi campi quali: costruzioni e urbanistica, ambiente, comunicazione e media, salute, protezione civile, conservazione del patrimonio storico, mobilità, sicurezza, e-governememt…

Ritengo che alcuni progetti possano essere casi studio utili per alcuni gruppi come energia, comunicazione, servizi alla persona…

Vi consiglio di andare a vedere, per ora sono presenti 258 progetti.

pick up america

mercoledì, aprile 14th, 2010

On January 1st, a new fee was imposed on bags in the District of Columbia. Since then, pretty much anyone who shops or eats in the Nation’s capital has had to ask themselves if they really need a bag (or 5). The Anacostia River Cleanup and Protection Act charges five cents for each paper or plastic bag given out by businesses selling food or alcohol. The business gets to keep a penny (or two if they offer a discount to those who bring their own bag). The monetary motivation is fairly negligable — even someone as poor as I can afford to drop a nickel here and there. But when the cashier at the grocery store asks if you want a bag and explains why you may want to reconsider, it forces you to actually consider whether or not the bag is necessary.

As a waiter in a DC restaurant, sometimes I box-up leftovers for customers. “Would you like a bag?” I inquire, as I give them the box. Yesterday, the two ladies at the table said yes, but reconsidered after I mentioned the five cent fee. They left the restaurant — box in hand. 

On January 1st, a new fee was imposed on bags in the District of Columbia. Since then, pretty much anyone who shops or eats in the Nation’s capital has had to ask themselves if they really need a bag (or 5). The Anacostia River Cleanup and Protection Act charges five cents for each paper or plastic bag given out by businesses selling food or alcohol. The business gets to keep a penny (or two if they offer a discount to those who bring their own bag). The monetary motivation is fairly negligable — even someone as poor as I can afford to drop a nickel here and there. But when the cashier at the grocery store asks if you want a bag and explains why you may want to reconsider, it forces you to actually consider whether or not the bag is necessary.

As a waiter in a DC restaurant, sometimes I box-up leftovers for customers. “Would you like a bag?” I inquire, as I give them the box. Yesterday, the two ladies at the table said yes, but reconsidered after I mentioned the five cent fee. They left the restaurant — box in hand.

Baby Equipment Rental

martedì, aprile 13th, 2010

Littleluggage è un servizio presente a San Francisco che offre la possibilità di noleggiare attrezzature per bambini ai turisti che visitano la città.

Potrebbe essere interessante pensare a quelle persone che rimangono a Milano soltanto per determinati periodi di tempo (es. studenti erasmus) cui offrire la possibilità di noleggiare dei prodotti piuttosto che acquistarli.

Supermercati on-line

lunedì, aprile 12th, 2010

La spesa on-line si sta diffondendo anche in Italia, ecco alcuni siti in cui è possibile effettuarla. Se da una parte consente di fare la spesa anche a coloro che hanno difficoltà a muoversi da casa e di risparmiare tempo, dall’altra è però un sistema da migliorare. Ad esempio al momento non è possibile avere informazioni on-line sulla data di scadenza dei prodotti e comunque per quanto riguarda frutta e verdura fresche non consente di effettuare una scelta qualitativa come quella che si fa al supermercato reale selezionando e tastando i prodotti.

esselunga

onlinemarket

prontospesa

coop

sisa

tesco (esempio in UK)

Medicina 2.0

sabato, aprile 10th, 2010

Curetogether.com è un network medico che si occupa di self-tracking. Si tratta di una specie di diario in cui una persona (previa registrazione gratuita e anonima) ha la possibilità di confrontare la sua situazione clinica con quella di altre persone e ricercare la terapia che si è rivelata più efficace (grazie ai dati statistici). Questa nuova frontiera si chiama “medicina partecipata”.  Grazie a questo sistema di crowdsourcing la ricerca medica diventa 2.0, un grande laboratorio partecipato con milioni di cavie.

Crowdsource safety

venerdì, aprile 9th, 2010

In questi giorni la rete mi ha condotto alla scoperta di uno di quei termini che oltre a fare di per sè tendenza, può forse prospettare un nuovo modo di guardare a tematiche molto estese come ad esempio la sicurezza nel territorio urbano oppure semplicemente tornarci utile ai fini di una buona consegna.

Riporto brevemente il post di Robin Chase -CEO di Zipcar- tratto dal suo blog  che mi ha ispirato questa riflessione, mentre il post integrale lo trovate qui:

“For all the billions of dollars (and hours of time) spent on airline safety, the actual take down of Umar Farouk Abdulmutallab was by people in the plane. It was adjacent people, using common sense and common reactions, that foiled the plan.[...]
Do I really think that civilians should be trained to disarm terrorists in flight? No. But it does seem to me that these passengers are likely one of the best lines of defense. [...]
After Katrina, we understood that what was really needed was existing on-the-ground communications, owned, operated, and understood by regular people [...]“

Molti di noi avranno accuratamente soppesato la partecipazione dal basso rispetto le tematiche che stanno sviluppando.

Personalmente rispetto la mobilità urbana il tema della sicurezza nella molteplicità delle sue manifestazioni sta prepotentemente emergendo dal contesto (contrariamente alla mia volontà).

Cosa succederebbe se prima che per bisogno i cittadini collaborassero fra loro creando una rete di prevenzione?

Su questo Blog che si occupa specificatamente di crowdsource viene affrontato il tema del road safty.

L’autore riassume le principali cause legato all’elevato numero di incidenti stradali riferendosi agli Usa in quattro categorie:

Driver Behaviour

Driver Impairement

Road Design

Vehicle Design and maintainance

Alcuni esempi possono essere interessanti e li torvate qui.

L’idea che mi sono fatto riguarda il prevalere almeno due dimensioni sulle altre: la prima, legata al mondo del role gaming rivolta cioè alla socialità. Questo scenario è favorito dalla possibilità di scambiare dati che possono facilmente essere convertiti in “Skills” ed avviare così la ricerca del punteggio migliore. Ci ha già pensato Honda con Insight hybrid, sviluppando una sorta di gioco installato direttamente nell’auto ed accessibile attraverso un pulsante sul cruscitto che guida gli utenti ad un uso consapevole del mezzo con tanto di classifiche aggiornate in tempo reale e così via

La seconda già citata è quella rivolta alla prevenzione. Il SN Ushahidi che cito principalmente per pigrizia, ma che  in realtà si occupa più specificatamente di tematiche legate alle crisi umanitarie, offre una piattaforma partecipativa attraverso la quale gli utenti postano le loro testimonianze, e poichè vissute direttamente spesso risultano molto affidabili e precise. Qualcosa di molto simile al citizen journalism ma in forma contratta e più rivolta alla creazione di una mappa/grafico accessibile a tutti.

Tempo fa, in concomitanza con l’irrigidimento delle sansioni a carico di chi guida in stato di ubriachezza reale o presunta -con l’indice di tasso alcolico consentito sempre più tendente allo zero- venivano incessantemente trasmesse in televisione le pubblicità statali nelle quali si santificava il martire che al finire della serata riportava a casa tutti sani e salvi, sacrificando cioè quel bicchierinoche comporta un elevato fattore di rischio.

Io non ne ho mai conosciuti, ma nessuno mi impedisce di immaginare per loro una sorta di raccolta punti con magari qualche premio alla fine, come già accadeva tempo fa con i biglietti per le discoteche se si risultava “puliti” al test del palloncino: il bastone e la carota!

La rete di prevenzione dunque potrebbe facilmente assumere i connotati di mezzo per una maggiore socializzazione e per sua natura è trasversale a molte tematiche riguardanti la sicurezza in città.

Propongo dunque di creare un elenco di casi ed idee!

Mi riferisco a quanti di voi hanno nella propria mappa il termine Safty e/o le sue declinazioni che in qualche modo offrono un elemento di collegamento fra i servizi che ci apprestiamo a realizzare.

Enhanced911

mercoledì, aprile 7th, 2010

Enhanced911 è un servizio presente nel Nord America che automaticamente associa un indirizzo fisico con la chiamata effettuata. Questo permette ai soccorsi di localizzare ed intervenire immediatamente sul luogo dell’emergenza.

L’Amico Charly

martedì, aprile 6th, 2010

Associazione Onlus nata nel 2001 a Milano,oggi presente anche a Palermo e Venezia, si occupa di prevenzione al disagio giovanile e si rivolge anche a genitori e insegnanti che stanno ovviamente a contatto con i giovani. L’Amico Charly fornisce uno spazio in cui giovani o adulti  possono usufruire di diversi servizi gratuitamente.     L’associazione nasce inizialmente per prevenire e gestire situazioni a rischio fino alla presa in carico di ragazzi che hanno compiuto un tentato suicidio.  Gli interventi sono finalizzati a sostenere la crescita dei giovani durante la fase più complessa del loro percorso, l’adolescenza, attraversata a volte da crisi personali che possono anche sfociare in comportamenti autolesivi. I servizi e le attività offerte vanno da laboratori musicali, attività sportive, aiuto scolastico e consulto psicologico di specialisti. Sul sito internet è possibile consultare “lo strizzacervelli”, uno psicologo per una consulenza on line, e un forum di discussione per gli adulti.

http://www.amicocharly.it/

Dati, tabelle e trend

martedì, aprile 6th, 2010

Si chiama OEDC ed è un utilissimo sito dove potete trovare informazioni relative  a tutta una serie di categorie in linea con i nostri gruppi di lavoro.

Ci sono molte tabelle che riguardano le tendenze dei vari settori e alcuni grafici interessanti, oltre che una piccola introduzione alle varie categorie (elencate nella foto qui sopra).

Non tutti i dati sono recentissimi (molti riguardano il 2006/07) ma  possono ugualmente dare un idea sulla strada da prendere per il lavoro.

Wireless life

lunedì, aprile 5th, 2010

Wireless life è un sito che mostra sotto forma di video tre possibili scenari della vita di tutti i giorni che utilizzano la tecnologia wi-fi. Tutte le tecnologie mostrate esistono già, ma alcune non sono ancora molto sfruttate.