Posts Tagged ‘energie rinnovabili’

Is Energy Independence Possible

mercoledì, aprile 14th, 2010

Arizona State University (ASU) and the New America Foundation hosted a panel on U.S. energy independence at the National Press Club. Michael Crow, President of ASU, said while there’s been a lot of discussion on the idea of energy independence, the goal was to outline the “revolutionary steps” needed to actually achieve energy independence.

MASDAR CITY – la città a zero emissioni

lunedì, aprile 12th, 2010

Masdar City

Nel video vedete il concept della Masdar City (della quale ci hanno parlato alla lezione). Il progetto (sviluppato dallo studio inglese Foster & Partners) rappresenta il primo centro urbano a zero emissioni che sorgerà a pochi chilometri da Abu Dhabi, nel deserto degli Emirati Arabi Uniti (il termine dei lavori è previsto per il 2018).

Ho visto dei posto vecchi sulla Masdar ma vorrei accennarla di nuovo in termini della mobilità.
Una delle grande novità del concept è il progetto che riguarda la metropolitana  basata sui “Personal rapid transit”, cioè veicoli individuali, senza pilota e a guida obbligata, capaci di muoversi solo su “piste” prestabilite. Ogni “Prt” porterà fino a 6 persone e orario di partenza e percorso saranno decisi dall’utente “on demand”. In superficie si muoveranno solo pedoni, bici e mezzi elettrici di soccorso.

Sito ufficiale del progetto: www.masdar.ae
Questo invece link di un’altro video (decisamente di migliore qualità) che potete trovare sempre sul sito http://www.masdarcity.ae/en/index.aspx

altre fonti che parlano del progetto:
www.ingegneri.info

www.infobuildenergia.it

The connected bus

giovedì, aprile 8th, 2010

Quello che vedete è il progetto pilota del grande autobus cittadino imbastito di tecnologia wireless nato dalla partership tra Cisco e la città di San francisco.

Il progetto rientra nel programma Connected Urban Development e precisamente corrisponde all’area denominata CTP ovvero connected public transport, ed il resto vien da sè.

Mi permetto un piccolo appunto sulle possibilità di questo progetto sicuramente ancora in fase di sviluppo,  ma leggendo il pdf con i punti chiave ed i benefici , sembra che l’area in assoluto più trascurata sia la comunicazione al di fuori dal veicolo da e verso i cittadini. Sembra anzi che questo progetto voglia focalizzarsi su un potenziamento quasi esclusivamente tecnologico del veicolo a scapito della componente organizzativo del servizio.

Ad esempio: quale sarà il destino delle aree di attesa (le vecchie banchine) se è possibile comunicare con il velicolo in qualsiasi punto della città? Ed ancora, forse si potrebbe agevolare il passeggero accompagnandolo al punto più vicino al luogo di interesse, anzicchè doverlo abbandonare alla fermata più vicina che potrebbe rivelarsi comunque lontana centinaia di metri.

Forse con un pò di immaginazione si potrebbe visualizzare il futuro dei mezzi pubblici su asfalto molto lontano dalla attuale concezione di “linea”.  Si potrebbe ad esempio pensare ad itinerari dinamici a seconda della richiesta effettive,  mediate da un sistema di geolocalizzazione che avvisa i passeggeri di prepararsi a scendere nell’area più vicina rispetto le loro richieste. Questo cambierebbe molte cose, ma soprattutto sfrutterebbe l’enorme quantità di dati in entrata e uscita che l’autobus sarebbe capace di gestire.

Poi c’è un passaggio nel video (lo trovate in coda) che mi turba più di quanto dovrebbe: la prospettiva di avere mezzi pubblici senza autista automaticamente mi fa guardare con tenero trasporto ai mezzi a pedale.

Video di presentazione esteso del progetto.

Connected Urban Development

giovedì, aprile 8th, 2010

CUD video presentazione

San Francisco, Amsterdam,  Seoul, Birmingham, Hamburgo, Lisbona, e Madrid fanno parte di un progetto ad ampio raggio nato circa quattro anni fa, una collaborazione attiva fra il gruppo Cisco, Mit mobile Experience Lab e le municipalità (patrocinata dal ClintonGlobal Initiative) per mettere a servizio dei cittadini e dell’ambiente le competenze tecnologiche sviluppate dai vari attori.

Sinteticamente i punti progettuali sui quali verte il progetto nella sua integrità sono quattro:

1_ Fornire servizi per i residenti

2_Gestire il flusso di traffico

3_incentivare l’utilizzare i mezzi pubblici

4_Gestire le risorse immobiliari

Nello specifico l’area del progetto sviluppata attorno al tema della mobilità è composta da tre macroaree ognuna declinata in più punti:

1_Connected public transit (CTP)

2_Personal travel assistant (PTA)

3_Smart transportation Pricing (STP)

L’idea trainante è quella di creare un network che renda possibile lo scambio di dati dentro e fuori le città, e che queste siano costantemente connesse l’un l’altra per generare l’offerta di servizi sviluppate dai diversi progetti pilota che sono (riguardanti il tema della mobilità):

The connected Bus -> San Francisco

Personal Travel Assistant -> Amsterdam, Seoul

Smart Trasportation Pricing -> Seoul

Il progetto ha in realtà dimensioni mastodontiche e raggiunge praticamente ogni attività riconducibile al tessuto urbano. Non mi prolungo ad elencare gli altri argomenti trattati limitandomi a postare questo articolo in tutte le categorie del blog…

Questo il labirintico (ma accessibilissimo) link del sito ufficiale.

Questo il link del Blog.

Algacoltura

mercoledì, marzo 24th, 2010

Oltre ad essere, come ogni pianta, ottime eliminatrici di CO2, le alghe sembrano sempre più poter avere un ruolo in qualità di fonte energetica alternativa.

QUI i dettagli.

Energia per il sociale

mercoledì, marzo 24th, 2010

Le soluzioni tecnologiche di turbina eolica e fotovoltaico combinate in un prodotto concepito per la produzione di energia in luoghi e paesi finora esclusi. Il dispositivo è appositamente progettato per alimentare moduli per la produzione di acqua potabile e specifici modelli di computer a basso consumo energetico.

QUI la descrizione del progetto

QUI il video del funzionamento

Il risultato non è certo un dispositivo trasportabile, come viene auspicato nella descrizione del prodotto, ma d’altronde nemmeno un palo eolico..

La visione di Rifkin

venerdì, novembre 7th, 2008

Ecco il link ad un articolo che, segnalatoci ieri in classe, sembra dare notevole credibilità alla nostra idea di “possibile scenario” (in sintonia, inoltre, con le parole chiave esplicitate settimana scorsa).

http://www.cluster.eu/2008/09/30/la-visione-di-rifkin/#more-423

Alcuni link_02

lunedì, ottobre 27th, 2008

In questo secondo post ho inserito i link a PRODOTTI o SERVIZI che aiutano  visualizzare alcune delle tecnologie -più o meno innovative- utilizzate nell’ambito “energia”.

>> “BioSolar: il solare dai semi di ricino e di cotone”: BioBacksheet, materiale innovativo, rappresenta uno dei maggiori sforzi dell’industria tecnologica del fotovoltaico. Questa tecnologia tende ad introdurre la sostenibilità della produzione dei moduli, impiegare materiali biodegradabili, ed abbassare il costo dei materiali e della produzione a fronte dell’aumento del prezzo del petrolio.

http://www.rinnovabili.it/biosolar-il-solare-dai-semi-di-ricino-e-di-cotone-701858

>>”Alberi artificiali: il biomimetismo sposa l’eco-energia”: Atrificial Trees di Solar Botanic sono innovativi sistemi che racchiudono in sè nanotecnologie, biomimetismo e i più recenti progressi nel campo del fotovoltaico e della piezoelettrica.

http://www.rinnovabili.it/alberi-artificiali-il-biomimetismo-sposa-leco-energia-701860

>>”Cina: Bio Architettura sostenibile”: L’istituto di ricerca CSET(centro per le tecnologie e le energie sostenibili), inaugurato dalla Nottingham University, nasce con il preciso intento di promuovere e divulgare tutte le nuove energie sostenibili (solare, fotovoltaico ed eolico). L’intero edificio è stato progettato secondo i principi di bio-architettura minimizzando, così, l’utilizzo di energia elettrica.

http://www.architetturaedesign.it/index.php/2008/10/09/bio-architettura-sostenibile-cina.htm#more-1402

>>”Veil solar shade”: le vele di Buro North, che vogliono catturare l’energia solare e allo stesso tempo riparare dal sole stesso. L’aspetto interessante è che sono destinate alle scuole col fine di sensibilizzare i piccoli all’attento utilizzo delle energie alternative (possono infatti essere ruotate manualmente per il giusto allineamento con il sole).

http://www.architetturaedesign.it/index.php/2008/05/28/vele-solari-buro-north.html

Energia in casa: le finestre produrranno energia grazie ad un gel fotovoltaico

lunedì, ottobre 27th, 2008

Uno speciale gel nelle intercapedini dei doppi vetri o colato nella lastra e ogni superficie vetrata diventa un generatore di energia elettrica.

La scoperta arriva da un’azienda italiana – la ESCO (Energy Saving Company Energy) – società lucana della provincia di Potenza. nata nel 2004 come società di servizi nel campo delle fonti rinnovabili.

LA SCOPERTA

Il gel – una sostanza a base di silicio- è in grado di fornire 300 watt per metro quadrato nel caso di doppi vetri, e 100 watt a metro quadro per superfici singole.

Un pool di ingegneri e biochimici hanno lavorato sull’applicazione natotecnologica, fino a mettere a punto un prodotto a basso costo (circa 2 euro per watt prodotto) e di facile installazione.

Fino a giugno prossimo il gel Esco Energy sarà prodotto in quantità limitate per applicazioni già programmate, mentre la vendita su larga scala partirà dalla seconda metà del 2009.

“La nostra tecnologia – osserva Alessandro Cariani, responsabile del settore ricerche e sviluppo – supera i problemi di impatto ambientale dei pannelli sui tetti e fa restare perfettamente trasparente la superficie dei vetri, contrariamente alle pellicole sperimentate, che provocano l’effetto oscurante.

In pratica – spiega l’ingegnere milanese trapiantato a Bari – con il gel Esco i vetri diventano tante batterie che trasformano in energia elettrica l’energia fotonica”.

La commercializzazione avverrà con la Gdo e soprattutto con la rete dei negozi in franchising: dopo Potenza, il marchio sarà a breve a Roma, Matera, Bari e in Sicilia.

I negozi Esco Energy saranno un vero e proprio market dove trovare risparmio e tecnologie eco computabili: ci saranno le lampade a led, 3 volte più luminose di quelle fluorescenti, e con una durata 10 volte superiore. Ci saranno inoltre le carte prepagate per l’energia elettrica e il gas.

I nostri clienti Esco Energy – promette il manager lucano – potranno risparmiare dal 15 al 20% dei costi per il riscaldamento e l’illuminazione, grazie a una politica di selezione dei fornitori che ci permette di superare le transazioni intermedie e quindi di abbattere il costo finale.

Rock ecosostenibile

martedì, ottobre 21st, 2008

Ogni anno, solo in Italia, si svolgono circa 50.000 manifestazioni musicali (esibizioni, concerti nei palazzetti, festival all’aperto) e l’ambiente ne risente: si producono infatti circa 45.000 tonnellate di CO2, l’equivalente delle emissioni nocive di 22.500 automobili. Ma qualcosa sta cambiando anche nel mondo del rock: a quasi quarant’anni da Woodstock, il festival che ha cambiato la storia della musica, i concerti diventano ecosostenibili.
L’Outside Lands Festival, che si è svolto nei giorni scorsi a San Francisco, ha ospitato 150 mila persone in tre giorni per sentire alcune grandi band della scena musicale degli ultimi anni. In totale si sono esibiti 65 gruppi, alternandosi su sei palchi, i quattro più piccoli alimentati a pannelli solari. L’Outside Lands non è stato un semplice rave di musica rock , ma una manifestazione “per insegnare, o almeno provare, a difendere l’ambiente per cambiare il mondo”, hanno spiegato gli organizzatori.
Oltre a musica per tutti i gusti, tra le attrazioni della manifestazione c’erano auto elettriche, stand per spiegare come coltivare un orto, biciclette gratis per girare nel parco, un tendone della Microsoft per dare un’occhiata alle novità del mondo di computer e banchetti di prodotti biologici.
Jack Johnson, il supporter della manifestazione ha affermato: “Abbiamo lavorato per tre anni a questo festival ed erano presenti oltre 150 persone. Forse sapevano già tutti che è ora di iniziare a voler bene questo pianeta, ma magari qualcuno è tornato a casa guardando le cose con occhi diversi”.
Trasformare i concerti in manifestazioni sostenibili e rispettose dell’ambiente è anche l’obiettivo di Edison, tra i primi attori del settore dell’energia elettrica e del gas: la compagnia ha lanciato il progetto “Edison-Change the music” www.edisonchangethemusic.it/ per sviluppare la cultura della sostenibilità e del risparmio energetico nella musica. Secondo la compagnia un concerto «ecocompatibile» permette di ridurre le emissioni di CO2 di circa il 75%.
Come fare? L’approccio sostenibile predicato da Edison è l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili per gli impianti elettrici e di illuminazione, mezzi di trasporto collettivi in sostituzione delle automobili private e materiale promozionale stampato su carta riciclata
“Il risparmio e l’efficienza energetica sono leve fondamentali – ha dichiarato Andrea Prandi, direttore relazioni esterne e comunicazione di Edison – Abbiamo scelto la musica perché è un canale universalmente riconosciuto come capace di aggregare e diffondere, grazie anche alla potenza di Internet, messaggi positivi”.