Posts Tagged ‘conoscenza condivisa’

Interazioni

lunedì, luglio 12th, 2010

Nel sito digital experience abbiamo trovato molti esempi di interazione tra cui Noteput, Virtuo Digital Palette, Digital Street Art.

Sono tutti esempi di possibili attività che potrebbero essere svolte in contesti quali l’attesa dei mezzi in cui il tempo può variare da qualche minuto a mezzora.

MIT Mobile Experience Laboratory

lunedì, luglio 12th, 2010

Il MIT Mobile Experience Laboratory si occupa di progetti riguardanti la città, la sostenibilità, la mobilità. Si studiano le connessioni tra persone, informazioni e luoghi.

Metro 2.0 è un progetto che stanno portando avanti con la metropolitana di Parigi in cui confluiscono ogni giorno milioni di passeggeri. Potenzialmente gli spazi della metropolitana potrebbero diventare spazi: sociali (per favorire l’interazione tra i passeggeri), culturali (il valore si crea quando gli individui si uniscono tra loro nella collettività), di conoscenza e commerciali.

Nello sviluppo del progetto abbiamo trovato interessante come l’attenzione ai mezzi di trasporto sia cosa un argomento attuale (e arduo) da affrontare data la molteplicità di persone che usufruiscono del servizio.

Ciclofficina

domenica, aprile 11th, 2010

Un esempio milanese di iniziativa sociale verso il riuso di rifiuti urbani, il caso è limitato al mondo delle biciclette ma significativo per la sua ripetibilità in altri ambiti..

Riuso di materiale per l’edilizia

domenica, aprile 11th, 2010

In Estonia un gruppo di professionisti ha istruito delle comunità locali sulle possibilità di riuso per certi materiali derivanti dall’edilizia;

questo punto di partenza ad oggi ha creato una rete sociale efficace nell’identificare, a seguito di una dismissione/restauro di una struttura, i materiali edili potenzialmente utili e riqualificarli in nuovi prodotti.

L’innovazione sta nel non delegare tale compito a professionisti del settore, bensì nel trasmettere il know-how necessario direttamente alle persone.

QUI si trova lo stesso concetto applicato alla creazione di un’abitazione privata ad impatto zero.

Carbonrally

sabato, aprile 10th, 2010

Carbonrally è una piattaforma americana che unisce il concetto di social network a quello del gioco online, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2.  Sul sito vengono regolarmente proposte delle competizioni tra gli utenti allo scopo di guadagnare punti riducendo i consumi. Si può creare un proprio team oppure ci si può unire a uno già esistente. Qua sotto l’esempio di “challenge” più recente:

Crowdsource safety

venerdì, aprile 9th, 2010

In questi giorni la rete mi ha condotto alla scoperta di uno di quei termini che oltre a fare di per sè tendenza, può forse prospettare un nuovo modo di guardare a tematiche molto estese come ad esempio la sicurezza nel territorio urbano oppure semplicemente tornarci utile ai fini di una buona consegna.

Riporto brevemente il post di Robin Chase -CEO di Zipcar- tratto dal suo blog  che mi ha ispirato questa riflessione, mentre il post integrale lo trovate qui:

“For all the billions of dollars (and hours of time) spent on airline safety, the actual take down of Umar Farouk Abdulmutallab was by people in the plane. It was adjacent people, using common sense and common reactions, that foiled the plan.[...]
Do I really think that civilians should be trained to disarm terrorists in flight? No. But it does seem to me that these passengers are likely one of the best lines of defense. [...]
After Katrina, we understood that what was really needed was existing on-the-ground communications, owned, operated, and understood by regular people [...]“

Molti di noi avranno accuratamente soppesato la partecipazione dal basso rispetto le tematiche che stanno sviluppando.

Personalmente rispetto la mobilità urbana il tema della sicurezza nella molteplicità delle sue manifestazioni sta prepotentemente emergendo dal contesto (contrariamente alla mia volontà).

Cosa succederebbe se prima che per bisogno i cittadini collaborassero fra loro creando una rete di prevenzione?

Su questo Blog che si occupa specificatamente di crowdsource viene affrontato il tema del road safty.

L’autore riassume le principali cause legato all’elevato numero di incidenti stradali riferendosi agli Usa in quattro categorie:

Driver Behaviour

Driver Impairement

Road Design

Vehicle Design and maintainance

Alcuni esempi possono essere interessanti e li torvate qui.

L’idea che mi sono fatto riguarda il prevalere almeno due dimensioni sulle altre: la prima, legata al mondo del role gaming rivolta cioè alla socialità. Questo scenario è favorito dalla possibilità di scambiare dati che possono facilmente essere convertiti in “Skills” ed avviare così la ricerca del punteggio migliore. Ci ha già pensato Honda con Insight hybrid, sviluppando una sorta di gioco installato direttamente nell’auto ed accessibile attraverso un pulsante sul cruscitto che guida gli utenti ad un uso consapevole del mezzo con tanto di classifiche aggiornate in tempo reale e così via

La seconda già citata è quella rivolta alla prevenzione. Il SN Ushahidi che cito principalmente per pigrizia, ma che  in realtà si occupa più specificatamente di tematiche legate alle crisi umanitarie, offre una piattaforma partecipativa attraverso la quale gli utenti postano le loro testimonianze, e poichè vissute direttamente spesso risultano molto affidabili e precise. Qualcosa di molto simile al citizen journalism ma in forma contratta e più rivolta alla creazione di una mappa/grafico accessibile a tutti.

Tempo fa, in concomitanza con l’irrigidimento delle sansioni a carico di chi guida in stato di ubriachezza reale o presunta -con l’indice di tasso alcolico consentito sempre più tendente allo zero- venivano incessantemente trasmesse in televisione le pubblicità statali nelle quali si santificava il martire che al finire della serata riportava a casa tutti sani e salvi, sacrificando cioè quel bicchierinoche comporta un elevato fattore di rischio.

Io non ne ho mai conosciuti, ma nessuno mi impedisce di immaginare per loro una sorta di raccolta punti con magari qualche premio alla fine, come già accadeva tempo fa con i biglietti per le discoteche se si risultava “puliti” al test del palloncino: il bastone e la carota!

La rete di prevenzione dunque potrebbe facilmente assumere i connotati di mezzo per una maggiore socializzazione e per sua natura è trasversale a molte tematiche riguardanti la sicurezza in città.

Propongo dunque di creare un elenco di casi ed idee!

Mi riferisco a quanti di voi hanno nella propria mappa il termine Safty e/o le sue declinazioni che in qualche modo offrono un elemento di collegamento fra i servizi che ci apprestiamo a realizzare.

Bokbuss, il bus biblioteca

martedì, aprile 6th, 2010

In Svezia per dare informazioni e diffondere la cultura anche in zone più isolate è nato il Bokbuss. L’autobus contiene una raccolta di libri, cd e dvd. Si tratta di un caso di edutainment (educazione+entertainment), ossia educare attraverso l’entertainment. Potrebbe essere una soluzione per avvicinare le persone che non hanno la possiblità di accedere direttamente alla cultura anche se in città.

http://www.muungano.com/#

Pachube

lunedì, aprile 5th, 2010

Pachube è un progetto di social network di sensori collocati in qualunque parte del mondo che forniscono dati in tempo reale: misurano la temperatura, l’aria, la quantità di energia usata, qualsiasi cosa si possa e voglia tenere sotto controllo e condividere.
Per ora è un po’ campato per aria ma in un futuro molto prossimo potrebbe essere sfruttato al meglio.

Wireless life

lunedì, aprile 5th, 2010

Wireless life è un sito che mostra sotto forma di video tre possibili scenari della vita di tutti i giorni che utilizzano la tecnologia wi-fi. Tutte le tecnologie mostrate esistono già, ma alcune non sono ancora molto sfruttate.

Citysense

venerdì, aprile 2nd, 2010

Dove vanno tutti?

Il concetto di Real-Time è sempre più attuale e per San Francisco è stata realizzata un’applicazione per iPhone che permette di sapere proprio in tempo reale dove si spostano le persone. Le città al giorno d’oggi sono continuamente monitorate e un’applicazione del genere ci  permette di individuare le zone nevralgiche della città.  Dove vanno tutti? Come si muovono le persone? Ci sarà qualcosa di interessante nel posto in cui si concentrano?

Queste nuove applicazioni possono aiutarci a capire quali sono le dinamiche degli spostamenti nelle città.

CitySense