Posts Tagged ‘co-design’

Tangible interaction

lunedì, luglio 12th, 2010

Tangible interaction è un sito in cui si possono trovare esempi di interazione come il Digital Graffiti Wall, un gran murales multiutente in cui poter lasciare un segno. Per ora è stato utilizzato in occasioni come party o festival.

Ponoko

mercoledì, aprile 14th, 2010

Ponoko è un servizio tramite il quale è possibile far diventare realtà le proprie idee di prodotti. Come? L’ideatore realizza il proprio disegno o modello digitale e Ponoko (che offre anche consulenza) provvederà a produrlo e consegnarlo a destinazione.

Design and the elastic mind

martedì, aprile 13th, 2010

http://www.moma.org/interactives/exhibitions/2008/elasticmind/


This is the web site of a big exhibition at the Moma in New york, about last innovations in international experimental design

Maybe you can find interesting informations….

LEGO Design byME

lunedì, aprile 5th, 2010

A proposito di co-creazione ecco un’interessante servizio offerto da LEGO: Design byME.

Attraverso un software scaricabile dal sito è possibile dare forma a nuove creazioni da aggiungere alla propria collezione LEGO. E’ anche possibile progettare la scatola in cui il prodotto verrà recapitato a casa. Le migliori creazioni vengono inoltre scelte e realizzate su larga scala.

Design your dress

martedì, marzo 30th, 2010

Perchè recarsi da una sarta per farsi realizzare un abito personalizzato? On line è possibile disegnare il proprio vestito, che verrà poi spedito a casa: si parte da una serie di modelli base che è poi possibile personalizzare scegliendo ad esempio la forma del collo, la lunghezza delle maniche, le stoffe (oltre 300). 

Ecco invece un sito dove è possibile disegnare il proprio abito da sposa.

Collaborative Design: papers

lunedì, ottobre 27th, 2008

 

Nel 2006 Demos, il gruppo di esperti britannico sulla democrazia quotidiana, ha pubblicato Journey to the Interface – sul valore dei principi di design collaborativo nei servizi pubblici.

http://www.demos.co.uk/files/journeytotheinterface.pdf

Quest’anno Demos ha lanciato un nuovo paper di discussione “Making the most of collaboration: an international survey of co-design”, prodotto in associazione con il Public Sector Research Centre del PricewaterhouseCoopers. Il nuovo documento fa il bilancio dei progressi del co-design. Si basa su un  sondaggio internazionale tra 446 professionisti dei servizi pubblici. L’indagine conferma che il co-design è sempre più diffuso a livello internazionale, tuttavia sono necessarie strategie di miglioramento. Queste risiedono in nuovi approcci: non dovremmo semplicemente chiederci ‘Come possiamo fare più co-design’. Piuttosto, dobbiamo affrontare argomenti più complessi. Quali generi di co-design funzionano, ed in quali contesti? Quali generi di culture organizzative supportano un maggiore, co-design di successo?

http://www.demos.co.uk/files/File/CollabWeb.pdf

Demos ha pubblicato anche una collezione di temi inerenti la possibilità di trasformare lo stato britannico in uno “Stato Collaborativo“, in cui i suggerimenti non restino fini a se stessi ma costituiscano la base per una riprogettazione dei servizi pubblici.

http://www.demos.co.uk/files/Collaborative%20State%20-%20web.pdf

Il Governo Britannico ha annunciato che l’attenzione alla personalizzazione rimarrà il tema principale dello sviluppo dei servizi pubblici nel prossimo decennio. Come affermato dall’ufficio del Primo Ministro, la priorità verrà spostata dai “servizi pubblici monolitici” guidati dai produttori, ad una nuova configurazione in cui i consumatori assumeranno un ruolo d primo piano. L’impegno in tal senso è stato evidenziato dal documento “Building on Progress: Public Services” pubblicato nella rivista di governo.

http://archive.cabinetoffice.gov.uk/policy_review/documents/building_on_progress.pdf

Strategie di innovazione del governo britannico guidate dal design.

http://www.dius.gov.uk/publications/ScienceInnovation.pdf

Avendo indentificato il Service Design come una componente importante del design nelle aziende, SEEdesign ha sviluppato una serie di attività extra tra cui workshop e sessioni di stage su questo argomento. Il materiale sviluppato lungo i 3 anni di progetto è stato ora raccolto in una pubblicazione, che può essere utilizzata da aziende (nei settori di servizi e produzione) e dai provider di supporto di design.

Parte 1

http://www.seedesign.org/seedesign/uploaded_files/design%20for%20service%20-%20part%201%20of%202.pdf

Parte 2

http://www.seedesign.org/seedesign/uploaded_files/design%20for%20service%20-%20part%202%20of%202.pdf

“Transformers – how local areas innovate to address changing social needs” è un nuovo resoconto del Dipartimento Nazionale Britannico per Scienze, Tecnologia e Arte (NESTA) che esplora perchè alcuni luoghi innovano in modo più efficace rispetto ad altri. Sono stati identificati tre fattori critici essenziali per l’innovazione di successo – la voglia di cambiare, capacità interiori forti, e risorse e feedback esterni. Il resoconto crea un modello di lavoro basato su questi tre fattori, e mostra come possa essere applicato a cervari tipi di situazioni, dall’organizzazione di comunità ai servizi di prima linea.

http://www.nesta.org.uk/assets/Uploads/pdf/Research-Report/transformers_report_NESTA.pdf

Decision Theater

lunedì, ottobre 27th, 2008

In 2005 Arizona State University created the Decision Theater , an innovative technology that provides participants a 260 degree screen with three dimensional models. The Decision Theater is a room with a 3D 260 degree screen with a seating capacity of 25 people. In this environment decision makers can access scenarios that provoke collaborative thinking. In its three years it has provided novel solutions for companies and towns and continues to improve. The theater is an innovative technology that simulates some of our current problems today, and allows leaders to test out and modify solutions based on the outcome. These simulations are a combination of behavioral, economic and scientific factors which provide a blueprint for very realistic conditions. This helps our leaders collaborate and make informed decisions based on the information at hand.

http://dt.asu.edu/page/about_us

Video:

watch?v=W58a7NOeuYA

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OURNEWSCHOOL

giovedì, ottobre 23rd, 2008


Progetto che ha coinvolto gli studenti nel definire l’impronta ecologica della propria scuola, e nell’identificare quali potrebbero essere i modi di ridurla.
Il processo ha coinvolto circa 50.000 studenti di 8 anni per disegnare alternative sostenibili alle attuali strutture scolastiche. I concept sono stati successivamente sviluppati da designer incaricati.
I risultati riguardavano sia piccoli prodotti che cambiamenti infrastrutturali su scala maggiore.
Il comune denominatore dell’iniziativa è stato quello di potenziare le scuole e gli studenti, incoraggiandoli ad un atteggiamento proattivo nel dare forma al proprio futuro.

fonti:

http://www.dott07.com/go/school

Charmr: diabetes devices

mercoledì, ottobre 22nd, 2008

Sfidata da una lettera aperta che una paziente diabetica, Amy Tenderich, ha scitto a Steve Jobs, pregando il CEO di Apple di applicare le competenze della sua azienda per migliorare la vita di 20 milioni di americani che soffrono di diabete (una delle malattie più diffuse al mondo), l’azienda di consulenza sull’experience design Adaptive Path ha sviluppato Charmr, un concept di experience design di una pompa di insulina e tester di glucosio che l’utente può applicare sul proprio corpo come un adesivo, realizzabile nei prossimi cinque anni. Il progetto è il risultato di interviste a diabetici e di consultazione di community di diabetici. Alexa Andrzejewski, interaction designer, sottolinea come Charmr non sia un prodotto, ma la proiezione dell’esperienza che le persone affette da diabete potranno vivere nei prossimi anni grazie all’adozione di un prodotto basato sul benessere dell’utente.Sono state dedicate tre settimane per imparare quanto possibile sul diabete e parlare con pazienti ed esperti, ed un’altra settimana per analizzare ed elaborare tutti i dati raccolti. Altre due settimane sono state dedicate al concep in modo da generare il più vasto numero di idee possibile. Successivamente sono stati realizzati elaborati di visual ed interaction design per dare forma ai concept, nonchè un filmato per spiegare la vision.

Doc pdf:  http://www.adaptivepath.com/blog/wp-content/uploads/2007/08/experience_blueprint.pdf

http://www.adaptivepath.com/blog/category/charmr-project/