Archive for the ‘interviste’ Category

Su Internazionale di oggi

venerdì, aprile 9th, 2010

Buon giorno a tutti,

su Internazionale di oggi, che come ogni venerdì illumina d’immenso ogni edicola piccola e grande, si discute di:

Salute: “Il lato buono della depressione”

Rifiuti: “I rifiuti dei paesi ricchi bruciano ad Accra”

Naturalmente la rivista affronta oltre a queste numerose altre tematiche attualissime, pubblicando tradotti in italiano articoli scritti da grandi firme internazionali e non, per i giornali di tutto il mondo. E questo è il bello!

Ecco il sommario del numero 841!

Il sito ufficiale

Meet The Media Guru

giovedì, aprile 8th, 2010

Reindirizzo a tutta la classe l’invito al Meet The Media Guru di Venerdì 16 Aprile presso la mediateca S. Teresa in via della Moscova 28.

Ospite della serata Lev Manovich che parlerà di software culture, nuovi paradigmi antropologici e nuova sintassi del contemporaneo: così recità l’invito che troverete sul blog dell’organizzazione.

Personalmente ho già avuto il piacere di assitere a due serate oranizzate da MTMG e la prospettiva di non essere presente mi sembra adesso più che mai delittuosa.

Ho avuto il piacere negli incontri precedenti di assistere agli interventi di Roger Malina che ha illustrato il suo lavoro di ricerca fra arte e scienza (il solo accostare questi due mondi mi sembrava allora come adesso meno banale di quanto si possa immaginare), poi Vittorio Zambardino e Massimo russo sul loro ultimo lavoro “Eretici digitali” visionabile per intero sul loro blog.

Per iscriversi e ricevere un invito basta compilare il modulo di iscrizione ma soprattutto presentarsi in tempo alla mediateca prima del fulmineo esaurimento posti, ma in caso tutto quello che accade sarà proiettato nell’adiacente bar e poi caricato sul sito.

Su Nova24 di oggi

giovedì, aprile 8th, 2010

Buon giorno a tutti,

su Nova24 “appena” uscito in edicola con il Sole 24 Ore e “fumante” fra le mie mani, stamattina  si discute di:

a) La terza dimensione del suono: i sistemi binaurali

b) I treni ad alta velocità (Le ferrovie dello stato da questo mese adotteranno la banda larga sui treni Freccia Rossa)

c) Reti di Città salvaclima, la salvezza locale del clima globale

d) L’html5 e la riorganizzazione del sistema del sistema del video (sottotitolo: Apple e Google boicottano Adobe…e fanno anche bene)

e) Milano 3.0 e i 10 progetti di giovani creativi.

f) Foursquare e Gowalla,i due principali location-based social network a confronto

Apre le danze Bruce Sterling raccontando le inefficienze dei moderni sistemi di archiviazione dal punto di vista storiografico, causa di costante migrazoine di file da un supporto all’altro per sfuggire all’obsolescienza dei sistemi di lettura.

…A qualcuno interessa??

l'altro modello

mercoledì, novembre 5th, 2008

puntata di Report, decisamente illuminante per quanto riguarda il tema dell’energia… e non solo: nell’intervista al banchiere che ha finanziato il progetto in Germania, si puo’ anche notare come in realtà l’attuale crisi finanziaria fosse già prevedibile a marzo 2008!
IL VIDEO

Konic Theatre

martedì, novembre 4th, 2008

Cultania, Festival della multimedialità teatrale di Catania ideato da Salvatore Zinna ha ospitato la compagnia catalana Konic Thtr fondata da Alain Baumann, musicista e artista multimediale e Rosa Sanchez, danzatrice e coreografa con il loro ultimo lavoro di teatro-danza interattivo, NOU I_D, anteprima italiana che ha radunato moltissimi operatori e un pubblico numerosissimo.

Nata nel 1992 Konic si è specializzata in progetti di creazione installattivi e performativi che uniscono tecnologia interattiva, multimedia, musica e teatro. Hanno alle spalle una lunga attività, vengono da Barcellona e sono considerati dei pionieri dell’arte interattiva, tra i primi sperimentatori per esempio dei sistemi di motion capture in teatro applicati per lo più a progetti di danza.

Parallelamente ai processi di creazione Konic ha tracciato, come loro stessi mi spiegano a colloquio prima dello spettacolo catanese, alcune linee di ricerca in relazione alla comunicazione artistica digitale che riguardano nello specifico: sistemi interattivi per facilitare e ampliare la partecipazione del pubblico come “agente attivatore” e integrarlo come partecipante nei progetti espositivi e scenici; programmi per l’analisi e la classificazione dei dati provenienti da dispositivi interattivi e dai sistemi di realtà aumentata; strumenti interattivi per ampliare le possibilità espressive di attori e danzatori; studio dell’interazione corpo-tecnologia-società e corpo umano e corpo virtuale, sviluppando tecnologie del suono, del video e della luce. NOU I_D è l’applicazione in scena di quella ricerca che loro amano definire The Augmented Stage che unisce arti, scienza e tecnologia e i cui obiettivi sono: investigare e sviluppare software e hardware da usare per la scena contemporanea e per la scrittura coreografica e la creazione di drammaturgie non testuali e coreografie basate su linguaggi comunicazionale interattivi.

Vi consiglio di leggere l’intervista

http://www.digicult.it/digimag/article.asp?id=1069

IL DESIGN NELLA DEMOCRAZIA URBANA: QUESTIONE DI SOPRAVVIVENZA?

martedì, ottobre 7th, 2008

Le dinamiche urbane dissezionate da John Thackara e Sunil Abraham, domande e risposte sull’anatomia delle città

di John Thackara + Sunil Abraham

Quale è il ruolo del design nel creare una città democratica?
JT. Ogni città è parte di una più ampia ecologia che include l’estrazione di risorse, l’uso dell’energia, l’impatto ambientale, la movimentazione dei rifiuti e i network sociali. Le regole che governano il funzionamento – o il mal funzionamento – di questa più ampia ecologia sono guide politiche nate da un’epoca in cui si poteva bruciare carburante fossile a basso costo ignorandone le conseguenze ecologiche. Quell’epoca è ormai finita, e il trend eco-cida delle sue politiche e del suo sviluppo economico è diventato un ostacolo alla sopravvivenza. Oggi, l’unica funzione significativa che il design può avere è aiutare la gente a trasformare le modalità con cui si ottengono cibo, energia, materiali, ed acqua – sia nelle città sia al di fuori. Questo tipo di design è chiaramente “politico” dal momento che si oppone all’esigenza della società industriale di avere accesso a risorse illimitate in un mondo dalle capacità di sostegno finite. Ma ecodesign – e quindi ecopolitica – vuol dire trovare nuovi modi di abitare, non nuovi modi per organizzare le istituzioni di governo.
(continua…)